Il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza è entrato in vigore il 15 luglio ed è stata recepita la direttiva UE n. 2019/2013 Insolvency.
Con gli ultimi interventi normativi il legislatore prevede l’accantonamento del sistema di allerta e rende ancor più centrali le nuove misure idonee e gli assetti che consentono di rilevare tempestivamente la presenza di uno stato di crisi e intervenire ricorrendo al nuovo istituto della composizione negoziata. Con questo sistema diventa ancor più centrale per l’impresa il ruolo di strumenti di programmazione quali il piano industriale e il budget.
Con le nuove regole tutte le aziende, grandi o piccole, individuali o collettive, devono adottare adeguati assetti organizzativi per riconoscere con adeguato anticipo i segnali della crisi e porvi tempestivamente rimedio.
L’imprenditore, deve adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili al verificarsi dei segnali d’allerta, avviando il monitoraggio della situazione per prevenire una crisi d’impresa e attuare contro-misure:
La riforma intende consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese, evitando che il ritardo nel considerare i segnali di crisi possa condurre ad uno stato di crisi irreversibile.
I Sengali d'allarme sono i seguenti:
Il cuore della riforma della crisi d’impresa è il sistema di allerta. Un sistema di segnalazione tempestiva volto a intercettare anticipatamente la crisi attraverso una diagnosi precoce.
5 agosto 2022 -15:07