Quello dei rapporti a tempo determinato, è il nucleo centrale della nuova legge del Jobs Act.
La disposizione, che modifica in piu` parti il D.Lgs. n. 368/2001 e il D. Lgs. n. 276 del 2003, prevede l`innalzamento da 1 a 3 anni, per un massimo di 5 proroghe della durata del rapporto a tempo determinato (anche in somministrazione) che non necessita dell`indicazione della causale per la sua stipulazione (c.d. acausalita`). Dall`altra parte viene introdotto un "tetto" all`utilizzo del contratto a tempo determinato, stabilendo che il numero complessivo di rapporti di lavoro a termine costituiti da ciascun datore di lavoro non puo` eccedere il limite del 20% dei lavoratori a tempo indeterminato alle sue dipendenze. Il tetto legale del 20% va riferito ai soli lavoratori assunti a tempo indeterminato dallo stesso datore di lavoro e che il conteggio va riferito a quelli in forza al 1° gennaio dell`anno di assunzione.
Il superamento del limite comporta una sanzione amministrativa pari al 20% e al 50% della retribuzione per ciascun mese di durata del rapporto di lavoro, se il numero di lavoratori assunti in violazione del limite sia, rispettivamente, inferiore o superiore a uno.
Infine, varie disposizioni sono volte ad ampliare e rafforzare il diritto di precedenza delle donne in congedo di maternità per le assunzioni da parte del datore di lavoro, nei 12 mesi successivi, in relazione alle medesime mansioni oggetto del contratto a termine.
20 maggio 2014 -17:47