A partire dal 2016, chi si trova a tre anni dalla pensione (passati i 63 anni e 7 mesi) potrà richiedere il part- time mantenendo gli stessi contributi che garantiva l’impiego a tempo pieno. Si tratta di un accordo tra l’azienda e il dipendente con il quale il datore di lavoro si impegna a versare in busta paga sia lo stipendio part time che i contributi (esentasse).
In questo modo il lavoratore arriva a circa il 65 per cento dello stipendio pieno e non intacca la pensione perché lo Stato garantisce contributi figurativi come se fosse in full time. La convenienza c’è per tutti: il titolare risparmia sullo stipendio e il dipendente anche se lavora la metà prende il 65 per cento dello stipendio.
In altre parole il datore di lavoro “risparmia” una parte di retribuzione, che può investire in nuove assunzioni (anche se non c’è un obbligo in tal senso).
Chi può ottenerlo:
I lavoratori da 63 anni e sette mesi di età su intesa individuale con l’azienda
Come funziona:
ll lavoratore avrà un orario ridotto al 50% ricevendo in busta paga la contribuzione netta che il datore avrebbe versato all’Inps con il tempo pieno.
Quale reddito:
il reddito dovrebbe stabilizzarsi sul 65% dell’ultima busta paga intera.
OPZIONE DONNA
La possibilità di ritiro anticipato dal lavoro con 58 anni e tre mesi di età e 35 di versamenti per le donne che maturino il requisito entro il 2016
26 febbraio 2016 -17:18